Se desideri pubblicare il tuo racconto su una donna di Roma lo puoi scrivere come commento a un post esistente, oppure inviarlo con una EMAIL (clicca qui) a Paola Staccioli, specificando il tuo nome (e se vuoi che sia reso pubblico), il titolo o il nome della donna. Il racconto sarà pubblicato in un nuovo post dagli amministratori del blog.

sabato 19 novembre 2011

Sara Nathan

Pesaro 1819 - Roma 1882


Sara Levi, detta Sarina, nasce a Pesaro il 7 dicembre 1819 e muore a Roma il 19 febbraio 1882. Sarina era nata da Angelo Levi (quondam Salomone di Senigallia) e dalle seconde nozze di Ricca Rosselli, figlia di Emanuel e Sara Bises. Da Roma i Rosselli si erano trasferiti nei primi decenni dell’Ottocento a Livorno. Sarina era dunque cugina dei Rosselli e aveva conosciuto il futuro marito, Moses Nathan, a Livorno, dove si erano sposati il 29 maggio 1836. Mayer Moses Nathan (Rodelheim, 22-4-1799/ Vicky, 4-8-1859) era nato in Germania, a Rodelheim presso Francoforte, e aveva dunque vissuto a lungo a Parigi. Agente di cambio, divenne cittadino britannico nel 1850. C’è chi avanza l’ipotesi che in realtà Nathan fosse un figlio, forse naturale, dei Rotschild, andatosene dalla Germania per dissapori familiari. Dal matrimonio di Sara e Moses nacquero dodici figli: David, Henry, Janet, Adolfo, Ernesto, Harriet, Giuseppe, Filippo, Walter, Alfredo, Ada, Beniamino. I Nathan che decisero poi di vivere in Italia sono: Ernesto (Londra, 5-10-1845/ Roma, 4-4-1921), il futuro sindaco di Roma; Harriet (Londra, 1837 - Roma 1904), detta Enrichetta, che sposerà Sabatino Rosselli (Livorno 1830 - Roma 1900) e sarà madre di Joe; Janet (Londra, 1842 - Livorno, 1911), detta Giannetta, che sposerà Pellegrino Rosselli (Livorno, 1834 - Livorno, 1911). Ernesto sposerà invece Virginia Mieli, conosciuta a Pisa (dove la famiglia Nathan si era trasferita nel 1859), figlia di Anna Rosselli, sorella dei quattro capostipiti livornesi Rosselli.
Sara Nathan è soprattutto ricordata per il suo impegno politico e per le sue iniziative sociali. Fu infatti una fervente patriota, tanto da aiutare Mazzini durante il suo esilio a Londra intorno al 1840 e a Lugano dal 1865. Anche i suoi figli seguirono la causa mazziniana, tanto da essere arrestati, come nel caso di Giuseppe. Del resto Mazzini morì a Pisa nel 1872, proprio a casa di Giannetta Nathan e Pellegrino Rosselli.
Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1859, Sarina decise di trasferirsi con la sua famiglia a Pisa e più tardi a Milano, svolgendo un importante ruolo politico per il Partito d’Azione fondato da Mazzini. Per questo, Sarina cominciò ad essere sorvegliata, finché la sua casa venne perquisita. Accusata di cospirazione, riuscì a fuggire prima di essere arrestata e riparò a Lugano. Qui, dopo aver vissuto a Castagnola e in particolare a Cassarate in casa Galli, il 1 agosto 1865 Sarina acquistò da Abbondio Chialiva la villa denominata “La Tanzina”, dal nome del suo primo proprietario, il conte milanese Franco Tanzi. La Tanzina sorgeva sulla sponda occidentale del lago di Lugano, fuori del rione Nassa, compresa fra il tempietto di Washington e la wellingtoniana. La Tanzina venne abbattuta nel 1908, lasciando spazio per la costruzione del lungolago che dal giardino della Tanzina va a Paradiso. In questa villa visse Mazzini fino al 1871 – negli stessi anni in cui Cattaneo abitava a Castagnola -, quando ritornò in Italia sotto lo pseudonimo di mister Browne, ospite della figlia di Sarina a Pisa.
Dopo la l’unificazione italiana, compiutasi nel 1871 con la conquista di Roma, Sarina tornò a vivere a Roma, dove già alcuni dei suoi figli si erano stabiliti. Qui dette origine a numerose iniziative educative, filantropiche e sociali. Fondò tra l’altro nel quartiere di Trastevere una scuola intitolata a Mazzini, dove le ragazze potevano studiare e apprendere i principi morali della sua opera sui Doveri dell’uomo. Sarina aprì inoltre una casa per prostitute, l’Unione benefica, con l’intento di prevenire la prostituzione, offrendo a ragazze indigenti o in difficoltà alloggio, mezzi e possibilità di lavoro.
Amelia Rosselli ricorda Sarina nelle sue memorie con queste parole: «Sara Nathan, la madre dei nove fratelli Nathan e delle tre sorelle (una delle quali fu madre di mio marito). Donna di grande volontà, di grande intelligenza, la sua figura sempre grandeggiò nel ricordo dei figli, offuscando del tutto quella del padre, anche dopo morta. Per lunghissimi anni, nel giorno anniversario della sua morte, il 19 febbraio, i figli e le figlie di Sara Nathan convenivano dai punti più lontani d’Europa e si riunivano intorno alla sua tomba, a Campo Verano, a Roma. Il 20 febbraio, altra riunione, alla Scuola Mazzini nel popolare quartiere di Trastevere, fondata dalla famiglia Nathan in omaggio alla memoria di Giuseppe Mazzini: scuola a-religiosa, dove l’insegnamento religioso era sostituito dalla lettura e commento dei Doveri dell’Uomo. La Scuola era frequentata dalle ragazze del popolo, e oltre allo studio le iniziava a diversi mestieri. Insegnavano, per lo studio, alcune delle sorelle Nathan, e più tardi anche le nipoti, cioè la nuova generazione che cresceva e veniva educata agli stessi ideali.»

 

Marina Calloni

Ordinario in filosofia politica e sociale presso la Facoltà di Sociologia dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, vincitrice di un concorso per l’incentivazione del rientro di studiosi in Italia ("rientro dei cervelli"). È stata borsista all’Università di Francoforte presso J. Habermas e senior researcher presso la London Scool of Economics and Political Science di Londra.
 

La voce fa parte del progetto Enciclopedia delle donne consultabile nel sito http://www.enciclopediadelledonne.it/

2 commenti:

  1. Grazie per la segnalazione, pubblico volentieri!

    RispondiElimina
  2. Un bellissimo progetto quello dell'Enciclopedia delle donne, che va sostenuto.

    RispondiElimina