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mercoledì 26 ottobre 2011

La donna che ingannò la Bocca della Verità

Tutti i romani - e non - conoscono quello strano mascherone posto nel foro boario, all’ingresso della chiesa di Santa Maria in Cosmedin.
In realtà molto probabilmente è nato per essere un chiusino della Cloaca Massima nel primo secolo a.c..
Ma sin dai tempi remoti ad essa furono attribuite virtù magiche, la più popolare quella di punire i bugiardi – da qui il nome attribuitole nel medioevo – tramite il taglio della mano inserita nella sua bocca.

Si dice pure che fungesse da copertura per il pozzo sacro del tempio di Mercurio e che venisse usata come mezzo per dimostrare l’onestà dei commercianti durante le compravendite.

Ma quando la Bocca della Verità perse la sua magia? Una leggenda narra di una giovane donna che tradiva suo marito, un patrizio romano, durante i suoi lunghi periodi di assenza dal focolare domestico. Lei tra le lacrime si professava fedele ed innocente, ma il coniuge pretese che fosse sottoposta alla prova. La giovane, però, convinse il suo amante a presenziare al processo fingendosi pazzo. E così avvenne. L’uomo cominciò ad urlare alla folla frasi sconnesse e corse verso la donna abbracciandola e baciandola appassionatamente fin tanto che non fu allontanato dalle guardie, ma non fu punito in quanto ritenuto un povero fuori di senno. Dopo questo episodio la donna, fiera e sicura di sé affermò: “giuro che l’unico uomo che ho baciato è stato mio marito, oltre che questo pazzo che ora ha cercato di aggredirmi!”.
Quindi infilò la mano nella Bocca e … non successe nulla: in effetti aveva detto la verità! Era riuscita ad ingannare perfino gli dei.  

Da quella volta il nostro mascherone perse le sue virtù di giudice ed oggi è un oggetto da fotografare, casomai sorridendo infilandoci una mano, non sapendo che non era altro che il chiusino di una fogna!


di Manrico Clarezo

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